‘Cacciamo i mercanti fuori dal tempio’

Nonostante manchino due anni al termine della sindacatura di Manna, a Rende ci pensa Sergio Tursi Prato ad infiammare la discussione politica e a creare un’atmosfera di campagna elettorale

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    A Rende l’atmosfera è già di campagna elettorale per il rinnovo della carica di sindaco, sebbene manchino ancora due anni alla fine della sindacatura Manna. A rendere effervescente la discussione politica è il candidato a primo cittadino indicato dal “Coraggio di cambiare l’Italia”, del consigliere regionale Giuseppe Graziano, Sergio Tursi Prato. Secondo Tursi Prato “l’inconsistenza politico-istituzionale della sindacatura Manna era stata già certificata dalle cosiddette “tre fasi”,l’ultima delle quali a breve porterà ad un’altra crisi, vista la palese incompatibilità dell’architetto Costabile nel ruolo di assessore, che non rispecchia tra l’altro il minimo senso etico della distinzione professionale tra controllori e controllati. Anche il cavallo di battaglia elettorale di Marcello Manna – continua Tursi Prato – cioè quello della difesa ad oltranza della storia del riformismo principiano e dei valori della rendesità è finito come d’incanto nel dimenticatoio, a testimonianza di quel principio hobbesiano secondo cui “l’uomo è lupo per l’altro uomo”. Ma dalle nostre latitudini etica e politica viaggiano su due piani distinti e separati, per cui la pratica delle dimissioni non viene minimamente attuata. Mai come oggi ritengo la scelta di candidarmi a Sindaco di Rende con due anni d’anticipo giusta, lungimirante ed opportuna sotto tutti i punti di vista. Ma la nostra coalizione civica, riformista e sociale – dice ancora Sergio Tursi Prato – non darà spazio a riciclati di vecchio e nuovo conio ed avrà come bussola di orientamento i valori precipui del socialismo laico e solidale, che ho ereditato da mio padre Giovanni e che ho applicato sul campo per tanti anni su questo territorio collaborando con un maestro della politica del fare come l’onorevole Sandro Principe. Senza tatticismi, trasversalismi ed affarismi di alcun tipo, che non appartengono al mio quotidiano modus operandi. Con un obiettivo finale ambizioso e stimolante – conclude Tursi Prato – quello di cacciare i “mercanti fuori dal tempio”.

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