‘Festa dell’Unità… unità di cosa?’

Analisi a  firma di Cristian Tarsia, segretario di Cosenza Libera

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    Riceviamo e pubblichiamo nota a firma di Cristian Tarsia, segretario di Cosenza Libera:

    “È vero che la storia l’hanno scritta i “vincitori”…con pesanti omissioni e grandi lacune aggiungerei. Se vi fermate a riflettere, la sinistra dei giorni nostri, l’evoluzione del comunismo storico – che in Enrico Berlinguer ha conosciuto l’unico personaggio politico di spessore – si tiene stretta “l’Unità”. Un patrimonio svalutato nel tempo, sia per le menzogne scolastiche (mia riflessione personale), sia per i discorsi di circostanza rifilatici fino a qualche anno fa dal Presidente Napolitano.

    Sta scritto nella Costituzione che la più alta carica dello Stato rappresenta l’Unità Nazionale, quello che non sta scritto è che questa espressione non va svalutata, cosa che guardando agli eventi è accaduta eccome. Ma torno alla festa del PD, il contrario di tutto: Festa de l’Unità in un partito che ha spaccature considerevoli. Unità nel PD è come scrivere ghiaccio bollente, corsa riposante, buio abbagliante. L’ossimoro per eccellenza, per essere più pratici, una contraddizione nella natura. Abbiamo tutti il dovere di riflettere su cosa accade in Calabria, su chi ci ha portati fino a questo punto e sulle responsabilità pesanti di quanti negli anni hanno rivestito (e magari rivestono ancora ) incarichi istituzionali di rilievo .

    Sto, anzi, stiamo in pena noi di Cosenza Libera, per gli abitanti di Belvedere Marittimo, poiché a loro è toccata questa festa – è il caso di dirlo – per pochi eletti, attori folkloristici che il Bagaglino ci invidia, per dialettica quanto per presenza scenica. Le ultime contestazioni al “Festival del peperoncino” in Diamante la dicono lunga. Facce di bronzo che, nonostante il fallimento conclamato, non arretrano di un centimetro, anzi, vantano meriti. La nostra terra, già teatro di ‘ndrangheta e discriminazioni, non merita una tale punizione”.

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