Iannello: ‘Il diritto alla salute sia liberato dalla pratica degli spot politici’

La responsabile Cgil dell’alto Tirreno cosentino: ‘E’ dovere mettere in campo azioni coerenti di bonifica per riportarla ad una condizione di trasparenza e normalità

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    ‘La giornata di domani – afferma Mimma Iannello, responsabile della Cgil alto Tirreno cosentino in nota – in occasione della presenza a Scalea di noti esponenti del partito del Ministro Alfano, viene annunciata come “foriera di notizie positive” per la sanità del territorio. Sembra un ritorno al passato, quando in occasioni di competizioni elettorali, davanti ai seggi, venivano sfoggiati telegrammi che annunciavano aperture di ospedali ed assunzioni a gogò.

    Di tempo ne è passato e poco si è fatto per migliorare l’offerta di servizi nel territorio, anzi, quanto c’era di buono è andato disperso per responsabilità politiche e dei management succeduti negli anni. Il tempo passa ma non le abitudini della politica che prima annuncia necessarie chiusure di presidi di salute e dopo s’intesta la loro riapertura riparatoria.

    Così pare accadrà domani nel corso del collegamento con la ministra della Salute Lorenzin a cui da anni risponde direttamente l’operato dei vari Commissari ad acta alla sanità, ovvero, l’azione di quanti hanno decretato senza soluzione di continuità, l’asfissia sanitaria della sanità pubblica calabrese e dopo aver scaricato sui cittadini e sul lavoro i costi del risanamento e di una riorganizzazione peggiorativa del Sistema sanitario che lascia intatto ogni suo male.

    E’ perciò plausibile che domani – continua Iannello nella nota – si annunci la “rinascita sanitaria” della struttura di Praia a Mare e chissà se almeno, verranno ricordate le coerenze normative da costruire o l’azione tenace prodotta dai comitati cittadini del territorio o di alcuni amministratori locali che hanno stoppato con sentenze del Consiglio di Stato le volontà di chi ne ha decretato il ridimensionamento.

    Al netto delle prerogative politiche, auspichiamo che il presidio di Praia a Mare venga “realmente” restituito al fabbisogno di salute dell’Alto Tirreno e dentro una programmazione di sistema dei servizi ospedalieri e distrettuali dell’intera area. È un dovere verso le migliaia di cittadini che da anni vedono calpestati i loro bisogni di cura sballottati tra un presidio e l’altro della provincia o fuori regione in cerca di un posto letto o di una risposta di salute.

    E’ pure dovere mettere in campo azioni coerenti di bonifica della sanità dai comitati di interessi che la pervadono per consegnarla ad una condizione di trasparenza e di normalità programmatoria e gestionale in grado di garantire, nella qualità e appropriatezza, il soddisfacimento del diritto alla salute. Fin qui non ne abbiamo colto traccia e per questo riteniamo improcrastinabile un ripensamento serio delle politiche della salute, del loro finanziamento e della loro governance che non può che essere ancorata al reale fabbisogno assistenziale dei cittadini costretti ad oggi a cure a pagamento o alla loro rinuncia.

    Ci saremmo attesi nel corso della legislatura – conclude la responsabile della Cgil dell’alto Tirreno cosentino – un viaggio in Calabria della ministra Lorenzin nella sanità del piano di rientro, dei commissari, degli atti aziendali, dei debiti, degli accreditamenti, degli ospedali cadenti o mai costruiti, dei pronto soccorso, delle liste d’attesa, della malasanità, della migrazione sanitaria o delle inchieste della magistratura. Così non è stato e non ce ne stupiamo più.

    Certamente la Cgil l’avrebbe accompagnata nel tortuoso percorso che vivono ogni giorno i cittadini e molti dipendenti che attendono rivoluzioni sanitarie che non si compiono mai’.

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