Bilardi: ‘Renzi non faccia parole, da martedì primo agosto, ci sarà il caos negli ospedali’

Lo afferma in una nota il senatore Giovanni Bilardi del gruppo federazione delle Libertà

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    “Se Renzi voleva nominare Oliverio commissario per il piano di rientro dal debito sanitario poteva già farlo ma se ritiene di indurre il Governo ad agire in questo senso noi non siamo certo contrari. Siamo contrari al commissariamento, che ha prodotto solo danni e diciamo, come abbiamo ripetuto spesso con i colleghi Santelli e Roberto Occhiuto sin da aprile, che da martedì gli ospedali calabresi saranno nel caos”.

    Lo afferma in una nota il sen. Giovanni Bilardi del gruppo federazione delle Libertà. “Di questo dovranno risponderne Riccardo Fatarella- dice Bilardi- che non volle pubblicare il decreto 50, la Regione ma soprattutto il Governo e il Ministro della Salute in particolare. Lorenzin non ha voluto sbloccare le oltre seicento assunzioni previste nel decreto- dice Bilardi- per motivi che ci sono ignoti e che metteranno in ginocchio l’intero sistema per il mese di agosto. Il ministro Lorenzin deve uscire dal silenzio e dire perché quel decreto bloccato non sia stato rimodulato e approvato successivamente.

    Che oggi Renzi dica che Oliverio ha ragione a reclamare il posto da commissario della salute sembra una cosa assurda- afferma Bilardi- perché ad affermarlo è il maggior azionista del Governo non un esponente dell’opposizione Ad Oliverio, invece- aggiunge Bilardi- ripetiamo che il problema non è chi farà il commissario ma il commissariamento, che ha fallito in toto la sua mission, mentre siamo fiduciosi sulla capacità che avrà Forza Italia calabrese di proporre strumenti costituzionali diversi che mettano in dubbio l’attuale sistema gestionale della salute nelle regioni.

    Al Governatore abbiamo sempre offerto collaborazione- conclude Bilardi- sia io che la Santelli e Occhiuto sui problemi della sanità, non ricevendo alcuna risposta: siamo disponibili a lavorare insieme per tutelare la salute dei calabresi e i diritti dei medici che saranno, quasi certamente, ancora messi in dubbio nel mese che verrà per colpa di una filiera istituzionale che va dalla Regione al Governo”.

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