A Fabrizio Mollo il Premio internazionale Anassilaos

Un ulteriore riconoscimento si aggiunge ai tanti ricevuti nel corso della sua brillante carriera

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    L’illustre docente universitario e archeologo, Fabrizio Mollo, nato ad Acquappesa, ma con stretti legami familiari e culturali con la vicina Cetraro, ha aggiunto, nei giorni scorsi, il Premio internazionale “Anassilaos – Città di Reggio Calabria”, consegnatogli, per la Sezione Archeologia, nella Sala “Nicola Calipari” del Consiglio regionale della Calabria. A tal proposito, gli abbiamo chiesto di rilasciarci una sua dichiarazione in merito, a conferma della sua grande disponibilità. “Questo premio – ha, infatti, dichiarato il professor Mollo, nel corso di un colloquio telefonico – è un riconoscimento importante, tributato da un comitato scientifico internazionale, che valorizza i meriti della mia attività di ricerca in Sicilia e soprattutto in Calabria, la mia terra. Per questo, mi sento di dedicare questo riconoscimento al mio territorio, al Tirreno cosentino, dove da anni, in collaborazione con la Soprintendenza, lavoro. Da Serra Aiello a Campora, da Cetraro a Cirella e S. Maria del Cedro, fino soprattutto a Tortora, ho trascorso e continuo a trascorrere anni importanti, gli anni migliori della mia vita scientifica. E i risultati che abbiamo raccolto (Musei, Aree Archeologiche, Convegni Internazionali, Eventi) sono il frutto di attività sinergiche, di collaborazioni con le istituzioni locali, che ringrazio, ma soprattutto di rapporti di amicizia con uomini e donne, che, insieme a me, hanno contribuito a che questo territorio lentamente sia diventato un’importante realtà anche dal punto di vista archeologico e culturale”. “È un riconoscimento prestigioso ed importante – ha subito commentato, a sua volta, l’assessore alla Cultura e vicesindaco di Cetraro, Fabio Angilica, nell’apprendere la bella notizia e ricordando proprio il prezioso lavoro svolto dal professor Mollo nella cittadina tirrenica e nel territorio – tributato da un Comitato scientifico internazionale, che riconosce a Fabrizio un meritato premio anche per gli anni di ricerca sul Tirreno cosentino e a Cetraro. L’Amministrazione comunale, nell’esprimere soddisfazione per l’ambizioso traguardo raggiunto dal professor Mollo, gli rinnova i sentimenti di stima e di profonda gratitudine per il lavoro svolto con dedizione e sacrificio anche a favore della nostra città e del Museo Civico, per la cui realizzazione e allestimento è stato indiscusso regista e protagonista”. Ricordiamo che il professor Fabrizio Mollo si è diplomato presso il Liceo Classico Statale di Cetraro con il massimo dei voti, si è laureato, sempre con il massimo dei voti e con lode, in Lettere classiche presso l’Unical, è specializzato e Dottore di ricerca e Assegnista di Ricerca in Archeologia Classica, cultore della Materia e contrattista in numerosi Atenei italiani (Unical, Università di Messina, Università Lumsa di Roma, Università dell’Aquila), è attualmente, come già sottolineato, professore di Topografia Antica e Archeologia delle Province Romane presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, nonché già collaboratore della Soprintendenza Archeologica della Calabria per quasi un ventennio. Inoltre, è autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche (libri, articoli, Atti di convegno) nelle sedi editoriali più prestigiose e ha partecipato a decine di convegni scientifici nazionali e internazionali in Italia ed in Europa (tra gli altri Parigi, Atene). Già insignito di importanti riconoscimenti a livello nazionale (tra gli altri, il Premio Giovani Ricercatori MIUR e Borsa CNR), ha svolto negli anni attività di ricerca in Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata, a Malta. Svolge ora attività di ricerca in Calabria e in Sicilia, occupandosi di popolazioni indigene (Enotri, Lucani e Brettii), di modalità di occupazione del territorio nel corso del IV e del III sec. a.C., di cultura materiale dall’arcaismo all’età romana, di ceramica a figure rosse e piatti da pesce. Negli ultimi anni, si è occupato anche di Archeologia dell’alimentazione, studiando le origini della dieta mediterranea, in collaborazione con l’Istituto nazionale della Dieta Mediterranea e l’Università di Roma Tor Vergata. È componente, per conto del Ministero degli Affari Esteri, dal 2014, della Missione Archeologica Italiana presso Skotoussa, in Tessaglia – Grecia, dove si occupa di produzioni ceramiche tra l’arcaismo e l’età ellenistica. Ha scavato, pubblicato e si è occupato, tra gli altri, dei contesti di Tortora (l’antica Blanda), (di cui è titolare di concessione di scavo da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo), di Serra Aiello-Campora S. Giovanni (l’antica Temesa), Licata (l’antica Phinziade), curandone anche i progetti scientifici e didattici dei relativi Musei. Ha scavato, pubblicato e musealizzato i contesti archeologici dell’area del Medio Tirreno cosentino (da Belvedere Marittimo a Paola), realizzando il suggestivo e apprezzato Museo dei Brettii e del Mare di Cetraro, di cui è anche direttore della Collana dei Quaderni. (Clelia Rovale)

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