I Lupi ‘tradiscono’ il Marulla

IL COMMENTO Il Cosenza fa grande anche la Paganese (di Carmine Calabrese)

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    Due harakiri in un minuto. Altrettanti black out singoli e collettivi, in appena due giornate. L’entusiasmo di piazza Bilotti, la passione colorata nella fantastica serata di presentazione della squadra, “affonda” nelle sabbie mobili del “Marulla” e annega nella Fontana. Delle occasioni perse. Malamente. E’ troppo brutto questo Cosenza, per essere vero. E’ troppo brutta, sfilacciata, molliccia, confusa, arraffona, distratta, senza gioco e senza idee questa squadra perchè possa impensierire gli avversari e perchè possa “graffiare” con i suoi artigli, questo campionato. E’ brutto questo Cosenza, davvero brutto. E, anche tanto. Non raccogliere nemmeno un punto in due giornate di campionato, ci può anche stare. Ma, perdere più per demeriti propri che per bravura degli avversari è davvero inaccettabile. Anche per i tifosi più ottimisti, anche per tutti i malati d’u Cusenza. Quello di stasera, è stato un “tradimento” che i Lupi hanno fatto alla città, alla maglia e alla passione di una tifoseria che sognava un inizio diverso. O, almeno ci sperava. Gli appassionati delle statistiche, leggendo le prime giornate di campionato, avevano previsto un Cosenza a punteggio pieno. Ma, l’unico pieno che hanno fatto i Lupi, è stato quello di fischi. Mister Fontana, al termine delle tre sberle di Monopoli, aveva bocciato l’atteggiamento caratteriale, mentale e la lentezza tecnico-tattica dei suoi giocatori. Così come, nel corso della settimana, aveva promesso un Cosenza diverso. Per testa, per cuore, per grinta e per gamba. Ma, quello visto stasera, nella prima del “Marulla” è un Cosenza che ha messo in campo solo cuore. Ma, non tutto. Giusto un pezzo. E, che batteva anche ad intermittenza. Sì, perchè le gambe, le idee, la testa e la grinta, sono rimasti nei sottopassaggi del “Marulla”. Facendo accaponare la pelle, facendo storcere la bocca e facendo sgranare gli occhi anche ai campioni esposti nell’Hall of fame. Il 2-0 finale con cui la Paganese viola il “tempio” del calcio cittadino, premia oltremodo i campani che, con il minimo sforzo e con grande opportunismo, hanno punito i Lupi, ora ultimi in classifica con 0 punti. E, quel che è peggio con 5 gol al passivo e 1 solo segnato. Lo scivolone interno, accende le polemiche, scatena una pioggia di critiche, seppellisce presidente, giocatori e allenatore sotto uno tsunami di improperi, legittimi, e impone a tutti, una serie di riflessioni. La prima: Siamo davvero convinti che Perina, portiere rivelazione degli ultimi campionati, gioiello del Cosenza e sogno proibito di numerose squadre, anche di categoria superiore, sia l’uomo adatto per il gioco di Fontana?. Il pipelet andriese, bravissimo nelle uscite, reattivo tra i pali, sicuro nelle prese aeree, inesperto nel ruolo di libero aggiunto e in evidente difficoltà nella gestione della palla con i piedi, rischia di “bruciare” la sua bravura. Altro punto di domanda: Siamo davvero sicuri che i mali dle Cosenza fossero i cali di concentrazione di Tedeschi e Blondett? Sia a Monopoli che stasera, il Cosenza, soprattutto in difesa, ha ballato come se fosse in una sala disco. Altra curiosità. Trinchera, lavorando ai fianchi l’agente di Dermaku e bruciando l’agguerrita concorrenza del Matera e di altre squadre, ha strappato il sì all’albanese. Ottimo acquisto, senza dubbio. Il forte centrale, dal fisico statuario e dal palmares convincente, è davvero un lusso per questa squadra. Peccato averlo tenuto in panchina per 90′. Ma, c’è anche un’altra domanda. Questo Cosenza forse avrebbe bisogno, lo dice la classifica, di qualcuno che la palla la metta dentro. L’unico sigillo è di Bruccini, a cui stasera il palo ha strozzato la seconda esultanza in gola. Baclet, rinnovato nel fisico, continua ad avere un rapporto problematico con la porta, Mendicino non si smentisce: sbaglia gol facilissimi. Lasciando tutti di stucco. Statella, se non viene messo in condizioni di avere campo e spazio, diventa un calciatore normale, prevedibile e facile da controllare. Così come Caccavallo che, anche stasera, sulla sua fascia di competenza non ha acceso imprevedibilità e fantasia. Il risultato finale, boccia sonoramente tutti, Fontana compreso che, forse sente la sua panchina scricchiolare. Se dopo Monopoli, serviva una sterzata, ora, dopo stasera, serve davvero un cambio di passo. E, di mentalità. Il calendario non dà nemmeno una mano ai Lupi. Sabato si va a Matera, campo tradizionalmente ostico. Ma, con quale spirito? Ne servirebbe uno da Lupi. Ma, Lupi veri.

    Foto di Raffaele Morrone

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