Il Cosenza non ‘precipita’ tra i Sassi

IL COMMENTO. I lupi mostrano i muscoli e tornano da Matera con un punto e tante recriminazioni

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    Questione di centimetri e difetti di imprecisione. Balistica, tecnica, tattica e caratteriale. Il Cosenza, nella gara, almeno sulla carta, più difficile del campionato, mostra i muscoli e torna da Matera con un punto. Che, se da un lato serve davvero poco per una classifica troppo “anemica”, dall’altro vale oro per quel che riguarda il morale. La gara del XX Settembre ha, inoltre, detto che il Cosenza è, almeno per un sabato, “guarito” dalle amnesie difensive e dalle “disconnessione” di concentrazione singole e collettive, ma è ancora “convalescente” per quel che concerne la misura dei passaggi e la cattiveria agonistica negli ultimi sedici metri. Che peccato. Sarebbe bastato davvero poco, perchè quell’infinità di sgroppate sulla fascia di Caccavallo e Tutino (è da applausi la gara dello “scugnizzo” napoletano, così come è stato bravo Palmiero a rispettare le “consegne” di Fontana, ndr), o quelle “sventagliate” di Bruccini e Pascali, giusto per fare qualche esempio, avessero avuto miglior fortuna. L’avrebbero meritata. E, se ci mettiamo, anche il guizzo “egoistico” di Mungo, il peso dei due punti persi, aumenti, così come il rammarico di averci provato ma, senza troppa convizione. Ma, va bene così. Dopo due sconfitte consecutive e dopo una “collezione” di erroracci e sviste di posizione, era importante che i Lupi, mostrassero il loro vero volto al campionato. Troppo brutto il Cosenza di Monopoli, troppo “distratto” quello (non) visto, il sabto successivo, nell’esordio al “Marulla, contro la Paganese. La svolta è merito di chi è andato in campo, ma anche di Fontana che, per un’ora e poco più, ha lasciato, inizialmente, il pomeriggio “libero” a Statella, Loviso, Calamai, Mendicino, D’Orazio. Anche Perina, bersagliato dalle critiche e finito sulla graticola dentro e fuori dal web, dimostra di essere il solito “guardiano” della porta rossoblù, ipnotizzando gli avanti lucani. Il “gladiatore” è Dermaku. Il forte centrale albanese, giocando di fisico e di esperienza, ha, non solo, dato sicurezza al reparto, ma ha mostrato i denti ai padroni di casa, costringendoli a girare al largo dall’area di rigore. Il punto di Matera “pesa” e anche tanto, soprattutto perchè ci consegna un Cosenza che è un piacere vedere giocare. Passaggi di prima, movimenti senza palla, raddoppi di marcatura, fluidità di manovra, servono, tanto a questa squadra, quanto all’entusiasmo di una tifoseria che spera nell’ululato dei Lupi e sogna un campionato ambizioso e di vertice. Sabato si ritorna al “Marulla”, arriva la Fidelis Andria. E, bisogna vincere. Non solo per la classifica e per il morale ma anche per “scusarsi” con Marulla, Bergamini e Catena.

    Carmine Calabrese

    Foto di Emanuele Taccardi

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