Cosenza sogna un’altra notte magica

Profumo di B...is? Domani sera il secondo turno di play off i Lupi cercheranno di staccare il pass per continuare a sognare

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Cosenza e il Cosenza si preparano per una nuova notte magica. Domani sera, infatti, per il secondo turno di play off, i Lupi, sotto la luce dei riflettori, cercheranno di staccare il pass per continuare a sognare. Al “Marulla” arriva la Casertana. E, sarà una festa. Sugli spalti. Sul campo, invece, l’agguerrita formazione campana, rivitalizzata dal 2-1 sul Rende, e l’undici di Piero Braglia (appiedato due turni dal giudice sportivo, per la sua “irruenza” verbale contro l’arbitro di Cosenza-Sicula Leonzio, ndr) daranno spettacolo. Novanta minuti per continuare ad alimentare un sogno. Novanta minuti per cercare l’impresa.

Novanta minuti per “abbattere” un altro ostacolo. Il Cosenza arriva alla sfida di ieri sera, con l’autostima alle stelle. Ancora una volta, l’orgoglio, l’appartenenza, la passione e la voglia, conteranno più della tecnica, conteranno più della tattica. Dopo la reazione psicologica e la prova di maturità, offerta contro la Sicula Leonzio, il popolo rossoblù, si aspetta il bis. Confidando sulle velocità di David Okereke, l’arma in più di questo momento; sulla grinta di Leonardo Perez, rivitalizzato dalla “cura” Braglia, tecnico esperto in promozioni ma, anche, eccellente motivatore; sull’estro di Gennaro Tutino; sulla sregolatezza di Domenico Mungo, pronto ad “accendersi” come un faro e indicare la rotta. Senza dimenticare la “cosentinità” di Angelo Corsi, capitano coraggioso. Passando anche per l’eleganza “british” di Manuel Pascali o per l’impenetrabilità di Kastriot Dermaku, autentico “the wall” di questa retroguardia, coordinata dal carisma di Umberto Saracco, “capo condomino” dei pali rossoblù. Cosenza-Casertana, dicevamo, non è solo una partita di calcio.

E’ la dimostrazione di cosa vuol dire aver la fede “rossoblù, di cosa significa vivere il calcio, di cosa significa essere ultrà. Esserci, dunque, è fondamentale. Cosenza-Casertana è anche l’occasione di riscattare quello 0-3 che, ancora brucia. Che ha fatto male. All’ambiente, alla storia. Quel 0-3, di quel Cosenza, impacciato, inerme, inconsistente, inguardabile, fu un’autentica “bestemmia” nel sacro tempio del “Marulla”. Per domani sera, “nessun vuoto al “Marulla”, non dev’essere solo uno slogan, dev’essere un impegno. Cosenza e la sua tifoseria, devono rinnovare una promessa d’amore al Cosenza, per il Cosenza. Allora, dai Cosenza. E, poi, il Cosenza è una storia. Una di quelle che i restano dentro. Una di quelle che, solitamente, finiscono con il lieto fine.

A. F.

Foto di Francesco Farina

 

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