Volley femminile. Cosenza supera Rossano

Partita non bellissima, ma le ragazze rossoblù hanno più peso in attacco: Zinghinì e De Luca su tutte

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    VOLLEY COSENZA ASD – AMARO BIZANT. ROSSANO: 3-0 (25-21, 25-22, 25-16)

    Cosenza: Ferraro (4), Zinghinì (9), De Luca (cap., 13), Caruso (5), Filippelli (7), Luciani (8), Salvo (L1), Manfredi, Guido, Arnieri, Stella, Guido, Marino (L2). All.: Tonino Chirumbolo.

    Rossano: Lavorato (2), Pezzella 2), Prokopenko (cap., 14), Domanico (10), Flotta (5), Minervini, Novello (2), Sapia A.C., Mazzuca, Sapia M., Laurenzano (L). All.: L. Zangaro e G. Marcianò.

    Arbitri: Alessandra Curcio di Lamezia e Rosamaria Carvelli di Rende.

    Note. Ace: Cosenza (8), Rossano (8). Ere./Battuta: Cosenza (7), Rossano (10). Muri: Cosenza (3), Rossano (2). Durata del match: 1 ora e 23 minuti.

    Giornata interamente dedicata al volley, al palasport di via Popilia, a Cosenza. Prima della gara di A2 tra Lamezia e Lagonegro, il grazioso antipasto pomeridiano lo hanno offerto le ragazze del campionato femminile di serie C. Per loro, una piccola sorpresa: sul parquet era già stato steso il taraflex. Non si vede tutti i giorni, una gara di un campionato regionale con un “arredamento” da serie A.

    Cosa manca, ancora? Beh, è ovvio: i nomi delle squadre. Erano di fronte, per questa terz’ultima giornata della stagione regolare, le ragazze cosentine (nella foto) allenate da Tonino Chirumbolo e le gialloblù di Rossano, allenate dal duo Luigi Zangaro e Giovanni Marcianò.

    Sestetti in campo. Il Cosenza, privo della centrale Mazzuca, infortunata, deve fare un po’ di acrobazie tattiche, spostando Luciani al centro, ma coinvolta nella ricezione e che alterna attacchi dal centro e attacchi di banda (per far posto al libero, infatti, esce l’under 14 Caruso, schierata come schiacciatrice titolare). In diagonale con Luciani, c’è una centrale vera, Filippelli, che però attacca spesso da schiacciatrice, per supplire allo spostamento di Luciani. Completano il sestetto la palleggiatrice Ferraro, l’opposto Zinghinì, la schiacciatrice De Luca ed Eleonora Salvo nel ruolo di libero.

    Rossano risponde con Lavorato in regia, e Pezzella (2004) in diagonale con lei, la capitana Prokopenko (under 16 molto interessante) e Domanico (2003) come bande, Flotta e Minervini al centro e, come libero, una brillante Laurenzano. 

    Il primo set vede le ragazze ospiti subito in partita, con le padrone di casa impacciate in tutti i fondamentali. Rossano va avanti (7-4) e sul 9-12 Cosenza è costretta al primo time out. Lo stop non sembra dare frutti, perché Prokopenko e compagne non mollano (18-14). Intanto, però, le rossoblù, un po’ alla volta, assestano la ricezione e cominciano a colpire in attacco, soprattutto con la Zinghinì, e crescono in battuta, che finalmente è insidiosa. L’aggancio arriva sul 19-19. Zangaro chiama il suo primo time out della gara, ma la “vena” delle sue ragazze si è spenta: Cosenza piazza un break di 6-2 e con un ace di Filippelli su Prokopenko chiude il set.

    Al rientro in campo, la squadra di casa appare più lucida e sbaglia molto poco. Salgono in cattedra Zinghinì e De Luca, che alla fine risulterà la migliorerà campo, anche se la capitana gialloblù Prokopenko sarà la top scorer, con i suoi 14 punti.

    Cosenza scappa subito avanti (14-9 e 16-9) e a nulla valgono i cambi chiamati dalla panchina jonica. Un paio di ace del Rossano (la centrale Flotta) sembrano riaccendere la luce, ma il set si chiude sul 25-22, in 27 minuti.

    Piccola fiammata iniziale delle ospiti al ritorno in campo (4-5), ma già sul 6-6 Cosenza dimostra di essere pronta a ribattere colpo su colpo. De Luca appare infermabile, mentre il muro tocca tanti palloni e la difesa fa il resto. E il Rossano? Molti errori, soprattutto in attacco: per evitare il muro, le giovani schiacciatrici devono forzare i colpi, ma spesso i palloni finiscono fuori in modo disarmante. Le padrone di casa prendono via via la fuga (15-10 e 18-10) e chiudono il set e la gara: 25-16.

    Gara non bellissima, però molte giocate hanno meritato gli applausi del pubblico presente, purtroppo non numeroso. Una “malattia” storica del tifoso cosentino, che abbandona il divano di casa o lo shopping solo se le squadre della città occupano posizioni alte della classifica. Se non ci fossero, sulla tribuna, i genitori delle atlete (neanche di tutte, purtroppo), si giocherebbe davvero nel deserto assoluto. Anche su questo aspetto, in futuro, bisognerà lavorare, per rilanciare il volley nell’hinterland cosentino.

    Sergio Lionetti

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