“La malattia si combatte anche con il giusto apporto psicologico. Per questo Aisla ha creato i ‘Gruppi d’aiuto’, uno strumento utile per malati e per chi vive intorno a loro”. La dottoressa Alessandra Aggazio, psicologa e componente del Gruppo italiano psicologi della Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica, non ha alcun dubbio circa la valenza dei ‘Gruppi d’aiuto’, ed è responsabile e coordinatrice del gruppo cosentino. “Pensi – dice Aggazio – ai gruppi di auto mutuo aiuto, quelli che nascono nell’ambito delle dipendenze. Ecco, noi abbiamo preso spunto da lì, ma i nostri hanno delle peculiarità. Noi abbiamo pensato a gruppi aperti che vengono condivisi dai malati ma anche dai loro famigliari, o, comunque, da chi si prende cura di loro (caregiver, ndr)”. Quanto è importante il ‘Gruppo d’aiuto’? “La dimensione psicologica di una malattia come la Sla – continua la dottoressa Aggazio – viene considerata troppo spesso in secondo piano rispetto alla patologia. Il paziente con Sla, invece, deve essere preso in carico nella sua globalità, perché gli aspetti e le dinamiche psicologiche influenzano molto il progredire e l’aggravarsi della malattia. È, infatti sbagliato non tener conto anche dei caregiver che vivono di riflesso la sofferenza del loro caro”. Giovedì 9 marzo, alle 16,30, il gruppo di riunirà in via San Martino, a Cosenza.
Contro la Sla anche i ‘Gruppi d’aiuto’
“L’apporto psicologico è importante per combattere il rapido progredire della malattia”, dice la coordinatrice dei gruppi nel Cosentino, la dottoressa Alessandra Aggazio (nella foto)