“Non ci sentiamo più sicuri”

Lo hanno detto i cittadini al Consiglio comunale sulla sicurezza. Il Sindaco chiede la Tenenza dei Carabinieri a Cetraro

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    «Non ci sentiamo sicuri». E’ il sentimento lanciato all’unanimità dal Consiglio comunale di Acquappesa di questo pomeriggio, convocato in forma straordinaria sull’unico punto all’odg. La sicurezza pubblica. Tanti gli interventi dal pubblico, tesi ad evidenziare un problema sentito, che accresce paure motivate da fatti di cronaca che si sono verificati negli ultimi tempi. Furti e atti vandalici di diversa entità, che sommati ed in continua escalation, disegnano lo stato d’animo dei cittadini. Convocato dal presidente del Consiglio Mario Poltero anche su una petizione presentatagli dai cittadini, sono state delineate analisi sulle cause dei casi di criminalità denunciati «tra le quali – ha specificato il vicesindaco Michele Borrelli – la dissoluzione della coesione sociale dovuta all’impoverimento e imbarbarimento di fasce sociali mentre ognuno – ha concluso Borrelli -dovrebbe fare la sua parte ». Alle analisi e alla delusione nel sentirsi abbandonati dei cittadini presenti, ha fatto seguito la comunicazione, da parte del sindaco Giorgio Maritato, delle azioni che si possono intraprendere per tutelare i cittadini. Un maggior coordinamento e coinvolgimento delle forze di polizia che insistono sul territorio, il monitoraggio dei reati contro le persone e le cose che, come già fatto, sarà oggetto di relazione da inviare alla Prefettura, la richiesta di convocazione del Comitato per la Sicurezza per sondare le criticità e un coordinamento con i comuni di Cetraro e Guardia Piemontese perché la stazione dei Carabinieri di Cetraro venga dotata della Tenenza. A queste azioni saranno associate altre, come l’impianto di telecamere da videosorveglianza e un progetto di sicurezza urbana che è in via di definizione e che risponde alla prerogative volute dai “Patti della sicurezza”, nati dall’accordo quadro tra Anci e Ministero dell’Interno. Il Consiglio, anche attraverso le parole del consigliere Francesco Tripicchio e del consigliere di minoranza Massimiliano De Caro, ha voluto dare un segnale di solidarietà tranquillizzando i cittadini presenti, che hanno mostrato anche insofferenza a denunciare e a testimoniare fatti delinquenziali per non sentirsi sufficientemente tutelati. Un fatto culturale, l’omertà, che registra la solitudine del cittadino, sul quale la comunità dovrebbe continuare ad interrogarsi per non cadere in false giustificazioni e avviare processi, tuttora improvvisati e isolati, di cittadinanza attiva.

    Francesca Rennis

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