Mamme di Gaia: ‘Le dichiarazione di Mauro ci amareggiano profondamente’

"Abbiamo aperto una porta di comunicazione civile ed è intollerabile che si cerchi di chiuderla con informazioni imprecise e di parte"

Più informazioni su


    “Scadranno il 16 agosto le proroghe delle cinque terapiste, sono solo sei mesi di cura assicurata per i bambini con disabilità di c.da Lecco. Non è quindi risolto il problema del Centro di neuropsichiatria a Rende”.

    Sono questi i dati effettivi che ribadiscono dal movimento “Le mamme di Gaia” che affidano, ancora una volta a Cosenzainforma.it, le loro preoccupazioni: “Il direttore generale dell’Asp di Cosenza ha dichiarato in una trasmissione televisiva che ì i problemi denunciati dalle Mamme di Gaia sono state risolti, senza spiegare le modalità, ci dichiariamo profondamente amareggiate. Se da un lato è vero che il servizio è stato prorogato, bisogna sottolineare che la proroga è di 6 mesi. Come già più volte hanno sostenuto le mamme di Gaia – dati alla mano – in percorsi terapeutici che durano in media 5 anni, una manciata di mesi sono una goccia nel mare ed è impensabile che un qualsiasi percorso terapeutico possa esaurirsi in 6 mesi. Bisogna poi dire che il 16 agosto si ritornerà punto e a capo con una situazione verosimilmente più drammatica. Se oggi sono 63 i bambini che rischiano una interruzione forzata del progetto terapeutico alla scadenza del contratto saranno molti ma molti di più. Ed è ancora più incomprensibile la posizione di Mauro perché la ratio di un potenziamento dell’organico è di mettere mano ad una lista d’attesa di 226 bambini (dati ufficiali)”.

    “Continuiamo a rivendicare con forza il diritto dei nostri figli alla cura – concludono da Le mamme di Giaia – e chiediamo a chi deve decidere di assumersi la responsabilità di una soluzione il più definitiva possibile. Chiediamo, inoltre, che sia riconosciuto il nostro diritto alla tranquillità, perché appare quantomeno impensabile che dei genitori siano costretti periodicamente a “scendere in piazza” per un sacrosanto diritto dei loro figli. Abbiamo aperto una porta di comunicazione civile ed è intollerabile che si cerchi di chiuderla con informazioni imprecise e di parte.”

    Più informazioni su