‘Acri non merita il marchio di paese che avvelena i cani!’

L’assessore Iaquinta (in foto) scrive a Cosenzainforma.it: “Quanto verificatosi in questi giorni è oltremodo disumano e noi tutti, come cittadini prima e come amministratori poi, condanniamo fermamente tali deplorevoli gesti”

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    RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO  

    Gentile Direttore, In riferimento all’articolo del 10.08.2017 mi corre l’obbligo effettuare alcune precisazioni. A seguito dei cani trovati morti, le autorità intervenute hanno attivato tutti protocolli in materia. Si è proceduto, infatti, non solo alla bonifica delle aree dove ci sono stati i ritrovamenti ma, dopo aver tratto in salvo il cane, si è proceduto, sulla scorta del referto dei medici veterinari, a denunciare l’accaduto alla magistratura. Quanto verificatosi in questi giorni è oltremodo disumano e noi tutti, come cittadini prima e come amministratori poi, condanniamo fermamente tali deplorevoli gesti. Siamo stanchi e addolorati per questi terribili episodi che si ripetono oramai con una cadenza impressionante. Tengo, infatti, a precisare che in tanti ci siamo mobilitati per le operazioni di salvataggio del cane e per verificare la presenza di altre esche sul territorio per prevenire altri casi di avvelenamento. Ciò perché, oltre ai vincoli normativi in materia,vi è tanta gente – quotidiamente – impegnata ad accudire i randagi presenti sul territorio. Ritengo pertanto inaccettabile che il vostro giornale etichetti la nostra città come “paese dove si avvelenano i cani” coinvolgendo tutti indiscriminatamente. Mi permetta di dire che Acri non è questo! La città non merita questo marchio. Sono, infatti, tantissime le associazioni animaliste presenti sul territorio così come sono in tanti a possedere un animale o ad averne adottato uno, magari un cane “trovatello”! Perciò condanniamo e rispediamo al mittente certe affermazioni”.

    Assessore Rossella Iaquinta, Comune di Acri

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