Ambiente. ‘La verità è semplice!, questa discarica non s’ha da fare’

Ne è convinta l'associazione "Solidarietà e Partecipazione" di Castrovillari. "Da solo il sito dovrebbe raccogliere il 40% della spazzatura dell'intera Calabria. Compresa tutta quella di Cosenza"

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    Il polmone d’Europa, il Parco Nazionale del Pollino, ancora una volta minacciato da scelte politiche discutibili. I rifiuti della provincia di Cosenza potrebbero confluire tutti nell’area del cementificio di Castrovillari, interessando anche i vicini Frascineto, Civita, Morano e San Basile. Il fumo, il puzzo, gli agenti patogeni hanno questo di “buono”, non conoscono confini, si insinuano e provocano conseguenze alla salute degli uomini e dell’ambiente, che spesso si rivelano irreversibili. A furia di ripeterlo, si finisce per diventare noiosi, tant’è, ma chi ha a cuore entrambe le cose non può esimersi dal ricordarlo ogni qualvolta siano sotto attacco, se non altro per senso civico e onestà intellettuale. La decisione del sindaco Lo Polito viene pertanto osteggiata dalle forze ambientaliste, le quali gli contestano, oltre che il merito della decisione, anche il metodo: la richiesta sarebbe stata inoltrata senza alcuna concertazione con le forze politiche e sociali direttamente interessate e coinvolte. Non una parola con i sindaci dei Comuni interessati, nessuna concertazione con le forze sindacali. L’Associazione “Solidarietà e Partecipazione” di Castrovillari fa sapere, infatti, che la Cgil ha già emesso un comunicato assai critico. Indubbiamente, i lavoratori del cementificio da ricollocare vanno ricollocati, ma questo non può e non deve determinare danni gravi per gli occupati degli altri settori produttivi, in primo luogo il turismo e la filiera agro-alimentare, e per la salute di chi abita nell’area del Pollino. La stessa associazione fa riferimento a una nota dell’assessore Pace, affermando che i pochi numeri contenuti sono equivoci e non documentati:

    “Equivoco è il finanziamento di 45 milioni di euro che non riguarda certo un unico sito ma tutto il Piano Regionale. – si legge in un comunicato – E’ poi iniziato il valzer sul numero degli occupati, stimati a 40 durante l’audizione e già lievitati a 50 nella nota stampa. Siamo in attesa di ulteriori aumenti per le prossime uscite. In realtà gli occupati sarebbero meno della metà, come è di norma in impianti del genere. Numeri volutamente errati o fuorvianti e numeri che mancano e che si cerca di nascondere con tante parole, tanto complicate quanto inutili. Per esempio, si prevede l’arrivo di tutta la spazzatura di Cosenza, ma l’assessore si guarda bene dallo specificarne la quantità in tonnellate. Troppo semplice e diretto! Ma non la conosceva neanche in Commissione. Come ha affermato, nella stessa occasione, candidamente – ma scandalosamente – di non sapere dove sarebbero state collocate le discariche di servizio all’impianto (destinate a ricevere decine di migliaia di tonnellate di rifiuti l’anno). E così pure di ignorare se il gas prodotto dalla fermentazione maleodorante degli scarti umidi, anche loro destinati a Castrovillari, sarebbe destinato ad essere bruciato sul posto o immesso nella rete metanifera. Tutti aspetti fondamentali, ignorati dal rappresentante dell’amministrazione Lo Polito, evidentemente tesa a concludere con estrema rapidità e spregiudicatezza un affare, temendo forse di vederselo soffiare da qualche altro Comune. Per questo stiano tranquilli: gli altri 153 Comuni della Provincia di Cosenza si stanno fregando le mani perché pensano che l’iniziativa di Lo Polito – che sacrifica interessi e diritti della sua Comunità (ma anche di altre popolazioni) – toglierà a tutti le castagne dal fuoco. Quello che da Lo Polito, Pace & soci viene presentato come l’affare del secolo, le persone politicamente sane di mente lo vogliono evitare come la peste!”.

    Un’area di 4 ettari, al confine di quella superprotetta (si fa per dire!) del Parco, diventa ancora una volta la cartina di tornasole di un ricatto che dura da molti anni e che diventa sempre meno plausibile: lavoro Vs ambiente. Questo aut – aut non convince più nessuno, nemmeno la politica, visto che su 155 Comuni della Provincia di Cosenza, scartata la candidatura di Acquappesa, solo Castrovillari è disposta a farsi carico della spazzatura di un territorio che copre il 40 % di quello dell’intera Calabria. Le alternative esistono, sono remunerative in termini di salute e risparmio, lo sono per tutti. Ci stiamo giocando il mare, ci siamo bruciati i boschi, ora svendiamo anche l’entroterra, e una delle regioni più selvagge e incontaminate d’Italia si appresta ad essere insalubre e desertica. Senza peraltro che i livelli di occupazione si alzino in maniera sensibile. 

    Tania Paolino

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