Van Gogh in versione 2.0

Inaugurata la mostra al Museo multimediale di piazza Bilotti

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    Il profumo de I Girasoli si sente perfino nell’aria. Così come, la nitidezza dei colori, la bellezza dei personaggi, la brillantezza dei paesaggi e tutta l’arte, pittorica, comunicativa ed emotiva di Van Gogh, assume un fascino tutto nuovo, proiettato sul digitale. Dal campo visivo del visitatore, alla proiezione delle opere sullo schermo, è un attimo. Indimenticabile, emozionante. Come un viaggio. Tra arte e cultura. Tra passato e futuro. Sì, perché le opere di Van Gogh, non conoscono epoca, non conoscono spazio, tempo e restano immortali. Per la vita, per l’eternità. Che siate o meno appassionati d’arte o assidui frequentatori di musei e gallerie, è arrivato il momento di vivere una esperienza espositiva senza alcun precedente.

    Da oggi pomeriggio il Museo multimediale di piazza Bilotti ospiterà infatti “Van Gogh Alive”, un percorso nella vita e nell’arte di un grande pittore che promette di dare una svolta alla radicata concezione di evento culturale. La visita della mostra, presentata oggi alla stampa, infatti consente di immergersi in un ambiente illuminato esclusivamente dalle immagini delle opere del grande maestro, così nitide e reali da coinvolgere emotivamente il visitatore e farlo sentire totalmente inserito nel contesto delle opere in un tripudio di colori e suoni. Tantissime le immagini generate in alta definizione, destinate a creare una sorta di spazio impossibile.

    Descrivere la proiezione non è facile, quadri proiettati sui wall immersi tra musiche, parole e colori, difficile spiegare ciò che si prova. Di certo ci si sente parte dell’arte e della vita di questo immenso artista. La proiezione infatti è divisa per periodi, il periodo olandese, quando Van Gogh inizia i suoi dipinti nella sua terra natia, il periodo parigino, il periodo ad Arles e per finire la malattia mentale e la morte. Ogni periodo, rappresentato con le sue opere, le sue parole e una musica di sottofondo perfetta, descrive appieno il momento che l’artista sta vivendo. Vi troverete a sorridere con i colori accesi del periodo di Arles, a sognare sulle note del periodo parigino, e quasi a commuovervi nel periodo della malattia mentale. A rendere ancor più suggestiva l’atmosfera generale è la colonna sonora, con le musiche di Vivaldi, Schubert, Bach, ed altri musicisti per un connubio perfettamente riuscito.

     

    Mafalda Meduri

    Foto di Mafalda Meduri

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