Piazzetta Toscano, quattro epoche in quel “mezzo tomolo di marmo”

La sistemazione dell’area venne effettuata anche con una pavimentazione in parte di cristallo, per lasciare intravedere i ritrovamenti

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    Nella piazzetta Antonio Toscano, anticamente denominata del “mezzo tomolo di marmo” con cui si misuravano i cereali, è ora visibile il passaggio dal Duomo all’Arcivescovado. Nel maggio del 1998, fu realizzato uno scavo d’emergenza. A monte del famoso muretto in opus reticulatum sito in via Campagna, è stata rinvenuta la presenza di un’importante concentramento di strutture antiche. A poche decine di metri vi sono le strutture murarie messe in luce negli anni 1988-1990 durante i lavori di ristrutturazione del Seminario Arcivescovile, oggi sede della Biblioteca Nazionale. Allo stato attuale si può affermare che la massima attività edilizia urbana si sia concentrata tra il II e il I secolo a.C., con un nuovo incremento e sviluppo del sito in età Augustea e fino al I secolo d.C., mentre dalla documentazione di scavo appare evidente una netta decadenza nell’età imperiale e fino al IV secolo d.C. In questo arco cronologico sono collocabili almeno due distruzioni violente testimoniate da crolli e tracce di legname carbonizzato. La sistemazione dell’area, a ridosso delle arcate che sostengono il collegamento tra l’Arcivescovado e il Duomo è stata effettuata attraverso una struttura reticolare di acciaio e cristallo, con pavimentazione in parte in pietra di S. Lucido e in parte di cristallo, proprio per lasciare intravedere gli interessanti ritrovamenti, che danno conto di stratificazioni di quattro epoche: rinascimentale, medioevale, romana, bruzia. Molte le sepolture ritrovate come anche anfore e monete. Francesca Cannataro

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