Un disastro annunciato?

Al Centro anziani di Rende le cose non vanno bene: da quattro mesi, a dispetto dei sacrifici e delle promesse, il personale è senza stipendio

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    Definire prossima al collasso la situazione del Centro anziani di Rende, già fiore all’occhiello dei servizi della città, è poco. Di recente un altro dipendente ha gettato la spugna e, dopo alcuni mesi senza stipendio, è passato in disoccupazione.

    Sembra quasi una beffa: una volta si diceva “primum vivere, deinde philosophari”, cioè prima occorre sopravvivere e poi si può filosofare; oggi si è arrivati più in là: prima vivere poi lavorare. Che è ciò che capita quando il lavoro non è retribuito. Inutile dire che la tensione è alle stelle e che tutti i tentativi di recuperare la situazione del Centro, già in crisi da qualche anno, sono serviti a poco. La cronologia degli avvenimenti è impietosa: dopo un bando di fine 2015, che concludeva la precedente gestione di una coop rendese, la gestione del Centro è stata affidata, circa un anno fa alla coop “Solidale” di Pesaro.

    Il passaggio non fu privo di traumi, anzi: il personale accettò, nelle more dell’ingresso della nuova azienda, condizioni non proprio leggerissime, tra cui la riduzione dell’orario di lavoro, il passaggio dal tempo indeterminato al tempo determinato e ci fu chi andò in disoccupazione. Il bando, inoltre, include, oltre al servizio diurno, anche un servizio notturno che tuttavia ancora non è operante perché, sebbene ci sia l’autorizzazione al funzionamento della Regione, mancano gli adeguamenti strutturali, che sono tuttora in corso e procedono a rilento.

    L’aspetto peggiore di tutta la vicenda è, ovviamente, il ritardo nelle retribuzioni, che è diventato cronico: da quattro mesi, a dispetto dei sacrifici e delle promesse, il personale è senza stipendio. Sul punto è intervenuta l’associazione Rende Protagonista: «Questa vicenda rischia di diventare la prossima bomba sindacale della nostra città se non si interverrà con prontezza. Per questo invitiamo il Comune, nella sua qualità di committente del servizio a vigilare e a fare le dovute pressioni in tutte le sedi opportune. Ne va del futuro di nostri concittadini e di un servizio sociale importante per il welfare. Il Centro anziani è diventato un punto di riferimento importante nel corso degli anni e dobbiamo scongiurare a tutti i costi la sua chiusura. Noi ci schieriamo a fianco dei lavoratori e, nei limiti delle possibilità di un’associazione di cittadini, non trascureremo alcun mezzo per tutelare i loro diritti».

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