Cetraro, auto data alle fiamme durante la notte

La rabbia del proprietario per un episodio di verosimile matrice intimidatoria. Indagano i carabinieri

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    Cetraro – 29/07/2017 – Un nuovo inquietante episodio, dalla chiara volontà intimidatoria, si è consumato nella nottata di ieri a Cetraro, in località Santa Maria di Mare, ai danni di M. C., un uomo di origine campana, ma da anni residente a Cetraro. Nelle primissime ore di ieri, ignoti hanno, dato alle fiamme la sua automobile, una Fiat Punto di colore grigio, parcheggiata nei pressi della sua abitazione. Nel cuore della notte, pertanto, forse svegliati da rumori o dal forte odore di bruciato che, nel frattempo, si era diffuso in tutta l’area circostante, alcuni vicini di casa del signor M. C. hanno provveduto ad avvisarlo di quanto stava accadendo e, subito dopo, sono stati chiamati i vigili del fuoco. Sul posto, sono immediatamente arrivati i carabinieri della stazione di Cetraro, agli ordini del maresciallo Pasquale Schettini, e i vigili del fuoco, che hanno provveduto ad effettuare i primi accertamenti e a spegnere le fiamme. Sono così partite le indagini, per poter arrivare presto a individuare i responsabili di questo ennesimo vile atto verificatosi a Cetraro. Una volta resosi conto dell’accaduto, il signor M.C., che è padre di una bambina di dodici anni con gravi difficoltà motorie, poiché l’automobile data alle fiamme era l’unico mezzo con cui riusciva a spostarsi e a condurre la figlia in paese, è stato preso dallo sconforto, tanto da rilasciare delle dure e amare dichiarazioni in merito, pubblicate su facebook. “Lascio giudicare a voi con che razza di gente viviamo!- ha, infatti, scritto, sul suo profilo – Nessuno prende provvedimenti prima che succedano le cose. Questa misera macchina era tanto per me, perché era “le gambe” di mia figlia. Infatti, non è tanto il danno che mi rode, ma il perché non li “chiudono”. Possono distruggere la vita agli altri. Io con questa macchina portavo un ragazzina invalida. C’e solo da vergognarsi. Ora non so come provvedere. Pensate che c’è il filmato, dal quale si vede chiaramente il responsabile. Io, essendo un cristiano e un padre, posso solo dire: “Dio c’è e non credo che dimentichi. Spero solo che al più presto mi dia soddisfazione”. Non si sono resi conto che c’erano le telecamere. Io sto male, ma non per la macchina, bensì per mia figlia, alla quale hanno tolto il sorriso da questa notte, visto che è costretta a stare in casa. Ho tanta voglia di pubblicarlo il video, proprio per far riconoscere i “grandi uomini” che fanno danni a chi non lo merita. Con questa macchina, inoltre, io ci lavoravo e ogni venerdì ci facevo 500 km per guadagnarmi il pane”

    Clelia Rovale

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