Falsi precari Asp, la Procura indaga su Raffaele Mauro

Lo ha reso noto il procuratore aggiunto Marisa Manzini, dopo aver chiuso le indagini dell’inchiesta che ha suscitato particolarmente scalpore nell'opinione pubblica

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    La procura della Repubblica di Cosenza ha iscritto nel registro degli indagati il direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro. Il procuratore aggiunto Marisa Manzini ha reso noto di avere chiuso le indagini sull’inchiesta dei falsi precari all’Asp di Cosenza, che il 20 dicembre 2016 era sfociata nell’arresto dell’ex sindacalista della Cgil Franco Mazza e in alcune misure interdittive sanzionate a dirigenti dell’Asp cosentina. Il sindacalista e i dirigenti avevano dato il via libera a un elenco di 135 falsi precari da far assumere appena qualche giorno prima delle Regionali del 2014. Marisa Manzini ha iscritto a sorpresa nel registro degli indagati l’attuale direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, accusato di abuso d’ufficio in concorso con Antonio Perri, direttore all’epoca del Distretto Sanitario Pollino-Savuto e, appunto, del sindacalista di Cetraro Franco Mazza. Raffaele Mauro, lo ricordiamo, è il firmatario della delibera con la quale si dava il via libera al pagamento dei 135 precari, a cavallo dalle elezioni regionali del 2014, avvenute giorno 23 novembre, dopo due anni di mancati pagamenti. E’ la delibera numero 1818 del 16 novembre 2016 quella che costa a Raffaele Mauro l’avviso di garanzia per abuso d’ufficio. In pratica, l’Asp di Cosenza, dopo aver contestato per quasi due anni la posizione del “falsi precari” e non averli retribuiti pur facendoli lavorare, improvvisamente faceva marcia indietro e li accoglieva, con la clausola che sarebbe toccato alla Regione ripianare il “problema” sotto il profilo economico», anche se «era stato il commissario dell’Asp Gianfranco Scarpelli ad incaricare ufficialmente il coordinatore dei distretti sanitari Antonio Perri di firmare la convenzione con il Dipartimento 10 della Regione». Il costo complessivo delle ore di lavoro del 135 lavoratori, ricondotto al costo orario degli Lsu-Lpu, ammontava per l’intero periodo di utilizzo a 1 milione 178 mila 698 euro di ore lavorate (132.438).

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