Cosenza, ancora polemiche sui locali notturni. ‘Manca un regolamento’

L’episodio dello scorso weekend è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. I residenti del quartiere Santa Teresa presenteranno una formale denuncia

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    COSENZA – L’episodio di domenica scorsa, quando i residenti del quartiere di Santa Teresa hanno vietato di fatto lo svolgimento di una sfilata di moda che si sarebbe dovuta tenere proprio di fronte la chiesa, perché gli organizzatori erano sprovvisti delle autorizzazioni previste e nonostante avessero chiesto l’intervento della Polizia che oltretutto dista a poche centinaia di metri, ha fatto traboccare la classica goccia dal vaso. Infatti gli stessi abitanti, presenteranno una denuncia contro l’amministrazione comunale e contro chi fattivamente sta rilasciando queste autorizzazioni in violazione dei decibel in orario notturno e concorrenti nel favorire il disturbo della quiete pubblica. Una iniziativa che fa emergere anche la mancanza di leggi comunali che regolamentano i locali notturni in città. Perché il tutto nasce dopo la loro proliferazione nel centralissimo quartiere della città bruzia. Per carità, va dato atto a quanti hanno deciso di investire in una attività commerciale, creando anche occupazione, ma è ormai palese come allo stesso tempo per molti di questi locali sembrerebbe siano stati usati due pesi e due misure, nel senso che viene da chiederci come sono state rilasciate alcune autorizzazioni, ad esempio quella dell’occupazione del suolo pubblico. I bene informati parlano di concessioni che vengono firmate da più mani, senza seguire criteri ben precisi e su questo basterebbe fare un giro la città. Ma ritornando al quartiere di Santa Teresa, dove è allocata la chiesa e dove sul sagrato il fine settimana avviene di tutto e di più, tant’è che nei mesi scorsi il parroco aveva pensato persino di installare dei cancelli, per impedire di trovare le porte impastocchiate, bottiglie rotte e addirittura materia fecale, nonostante la presenza di un sistema di videosorveglianza, i parrocchiani hanno sollecitato il prete della chiesa a prendere provvedimenti, invitandolo a rivolgersi addirittura al Vescovo. Una vicenda che meriterebbe senza ombra di dubbio, un chiarimento e l’applicazione di regole chiare e certe, per il rispetto di tutti dai residenti ai proprietari dei vari locali.

    Cesare Molinari

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