Operazione Fentanyl. Le dichiarazioni del Procuratore Spagnuolo e del Capitano Sutera – VIDEO

L’operazione è partita dalla denuncia di una madre ai carabinieri di Bisignano che nel maggio del 2017 ha raccontato ai carabinieri come il figlio riuscisse a procurarsi gli antidolorifici

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    COSENZA – Cerotti antidolorifici a base di oppiacei, principalmente Fentanyl, e altri medicinali antidolorifici venivano acquistati e consumati subito. Ingeriti a piccole dosi, procuravano gli stessi effetti delle sostanze stupefacenti vendute nel mondo delle droghe illegali. Per la Procura di Cosenza è il «mondo parallelo delle droghe», un «mondo dark» lo definisce il procuratore capo Mario Spagnuolo. Il Fentanyl appartiene alla stessa famiglia dell’eroina, se assunto in dosi massicce provoca gli stessi effetti delle droghe pesanti. I Nas del comando provinciale di Cosenza rendono noti alcuni dati attraverso i quali si apprende come, soprattutto negli Stati Uniti e nel Nord Europa, sia in aumento il numero dei decessi per overdose di persone che abusano di questo tipo di farmaci. In Italia, essendo utilizzati soprattutto per persone gravemente malate, rientrano nei farmaci prescrivibili il cui costo è a carico dello stato. Da qui, il capo d’imputazione per truffa al servizio sanitario nazionale. «Le ricette venivano intestate a pazienti ignari e le farmacie venivano tratte in inganno – spiega il comandate provinciale dell’arma Piero Sutera –. Fatto l’acquisto partiva la rete di commercio illegale del farmaco. Agli assuntori i cerotti erano venduti in frazioni o in parti intere. L’indagine è stata molto complessa, abbiamo dovuto mettere insieme molti tasselli, anche perché abbiamo dovuto accertare episodi che non si sono verificati sul nostro territorio».

    Foto di Francesco Greco

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