Scalea, due modi di fare politica

Ieri la presenza di Alfano e di D'Elia

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    Scalea è stata il paese della politica in due diverse accezioni. La mattina, ospiti del Comune l’on. Angelino Alfano, ministro Affari Esteri, accompagnato dal sottosegretario Antonio Gentile, cui si è aggiunta in diretta telefonica la ministra alla Salute, Beatrice Lorenzin. Invitati dal sindaco Gennaro Licursi e dall’ass alla Cultura Eugenio Orrico, nella sala consiliare, dopo un controllo millimetrico per ragioni di sicurezza e un usuale dispiegamento di forze dell’ordine, gli esponenti politici di Alternativa Popolare hanno ribadito le difficoltà del Sud e, in particolare, della Calabria, avvertendo i presenti che l’ospedale di Praia a Mare sarà riaperto.

    Nel pomeriggio, invece, la “Carovana per la giustizia” del Partito Radicale ha fatto tappa nell’isola pedonale della cittadina, allestendo un panchetto per la raccolta firme sulla proposta di legge delle camere penali per la separazione delle carriere. Partiti volutamente da Rebibbia, gli esponenti del PR concentrano la loro attenzione anche sul sistema carcerario italiano, invitando alla riflessione sul superamento del 41 bis e dell’ergastolo. In serata, nella biblioteca comunale, è stato anche proiettato il docufilm di Ambrogio Crespi, “Spes contra spem”, un’antologia di esperienze carcerarie reali, in cui i protagonisti consegnano le loro meditazioni e il loro passaggio attraverso l’inferno, fino alla luce.

    Dicevamo, due modus operandi, che rispecchiano a pieno quello che la politica è in Italia e nel territorio: la politica istituzionalizzata, che opera soprattutto negli uffici e nei luoghi deputati, che non si concede alle domande dei cittadini, che si ri-presenta per sanare spesso danni fatti da essa stessa. A questa politica, non tutti i rappresentanti si piegano: a Scalea, ieri mattina, era evidente e pesante l’assenza di tre sindaci del territorio: Ugo Vetere, Santa Maria del Cedro, Antonio Praticò, Praia a Mare, Pasquale Lamboglia, Tortora. Non invitati o scelta personale, le cose cambiano poco.

    Lamboglia ci conferma di non essere stato invitato ma che comunque non sarebbe andato, non condividendo lo sciacallaggio in atto sull’ospedale di Praia a Mare. Vetere ha espresso le stesse motivazioni. Era stato preannunciato, tra l’altro, che non sarebbe stata data la parola a nessuno, ma pare che non sia stato così, tant’è che il consigliere comunale Renato Bruno parla di censura alla voce del Movimento 5 Stelle e di Municipalità e Cittadinanza, attuata da Alternativa Popolare. Poi c’è l’ altra politica, quella che scende tra i cittadini e li coinvolge nelle scelte, che chiacchiera volentieri con loro, ieri rappresentata a Scalea da Sergio D’Elia, PR. Questa politica non fa molta presa, peròi, tant’è che la raccolta delle firme è andata meno bene che in altre piazze, anche della stessa Calabria.

    Come ci ha confermato lo stesso D’Elia, nella locride le cose sono andate decisamente meglio. Eppure, Scalea ha attraversato uno scioglimento del Comune per infiltrazione di ‘ndrangheta e due anni di commissariamento. Ci sarebbe da chiedersi se si è forse troppo concentrati sul rilancio turistico della cittadina, quando invece la stessa andrebbe risanata anche nella sua “anima”.

    Tania Paolino

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