La nostra Costituzione difende i diritti di tutte le persone.

Se ne è discusso a Scalea, con Gianni Speranza, Giancarlo Costabile e Mimma Iannello.in un convegno sulle ragioni del No al referendum.

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    Si intensificano anche sull’alto Tirreno cosentino le iniziative promosse dal fronte del No al referendum del prossimo 4 dicembre. Questa volta tocca a Scalea, dove il locale comitato ha organizzato un convengo contemporaneamente alla campagna di informazione che continua sui social, in famiglia, tra gli amici. Dopo i saluti del sindaco G. Licursi, di T. Forestieri, coordinatrice del Comitato, di A. Forestieri, Sinistra Italiana, di Letterio Licordari, Risorgimento Socialista, di Raffaele Papa, coordinatore regionale IDM, è seguito l’intervento di Gianni Speranza, ex sindaco di Lamezia Terme, il quale, nonostante sia tornato alla sua professione di docente liceale di filosofia e storia, non abbandona l’impegno politico. Speranza si è detto fermamente convinto che ciò che preferisce chiamare modifica e non riforma peggiori la situazione istituzionale del nostro Paese, crei solo confusione ed espropri i cittadini di diritti importanti. Ha sottolineato pure la spregiudicatezza con cui si stia trattando una materia prima affrontata da personalità supportate da una notevole cultura giuridica italiana ed europea. Tutto questo richiesto a mo’ di plebiscito, in un sistema in cui vige una partitocrazia senza partiti, in cui conterebbero di più i poteri che non si vedono. E, partendo dal messaggio di un manifesto visto a Firenze – Caro italiano, vuoi ridurre i politici? – ha ricordato il valore di una politica vera, quella che richiama la storia della sua etimologia, e non la generalizzazione di una pratica contraria al suo significato originario. Dopo il sindaco antimafia, ha preso la parola Giancarlo Costabile, docente di Storia dell’educazione alla democrazia e alla legalità all’Unical, ideatore del progetto Pedagogia della R-esistenza, il quale ha fatto ammenda a nome di quella parte dell’università italiana, la più grande, che al referendum del 4 dicembre si è schierata con il Sì, dal lato sbagliato – ha detto – come accadde sotto il fascismo. Si è appellato, quindi, alla lezione di Antonio Gramsci, al suo “rifiuto dell’indifferenza” e ha ricordato il valore civile di un sindaco come Gianni Speranza in una terra di struzzi come la nostra. “Speranza”, una parola che va recuperata, appunto, perchè a volte pronunciare la parola autentica può significare cambiare il mondo. Costabile quindi ha spiegato che schierarsi oggi con il No è una grande battaglia di liberazione, per vivere finalmente in una terra senza più inginocchiatoi, per scongiurare la desertificazione sociale, l’olocausto politico. Infine, è intervenuta Mimma Iannello, presidente regionale Federconsumatori, la quale ha ribadito le importanti implicazioni di questo referendum, che potrebbe portare la Costituzione dall’essere il frutto di una sintesi al diventare la dettatura del Governo. E tutto in un clima di scontro e non di serenità. (Tania Paolino)

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