Velia Ricciardi, quando l’anima è jazz

LE INTERVISTE DI COSENZAINFORMA.IT È senza dubbio una delle più conosciute e talentuose cantanti cosentine. Una laurea, poliglotta, insegnante, attrice. E voce che fa vibrare il cuore

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    Velia Ricciardi, quando l’anima è jazz È senza dubbio una delle più conosciute e talentuose cantanti cosentine. Una laurea, poliglotta, insegnante, attrice. E voce che fa vibrare il cuore “Io già vivo in un mondo tutto mio (e sorride, ndr), ma quando canto lascio completamente questa terra e finisco in un’altra galassia”

    . Velia Ricciardi è una delle cantanti più note ed apprezzate a Cosenza, ma pure in Calabria, e che ha saputo ricavarsi degli spazi importanti anche a livello nazionale. Ha collaborato e collabora con artisti del calibro di Attilio Zanchi, uno dei più grandi contrabbassista jazz, Danilo Rea, Gerry Bergonzi, Walter Ricci.

    Ma Velia non disdegna incursioni nella musica leggera, così come ha fatto cantando con Mimmo Locasciulli e Tony Esposito.

    Lei canta il jazz, “ma in questi ultimi tempi mi sto dedicando al fado, il canto del popolo portoghese”, dice. Velia è cosentina di nascita, ma è figlia del mondo, proprio nel senso che lo ha girato quasi tutto, “mi manca solo l’Australia”, per lavoro ma anche per amore.

    È stata anche negli States per cantare e recitare. Velia si divide tra la docenza al conservatorio, dove insegna canto jazz (poteva essere diversamente?), e le serate nei teatri, ma anche nei locali. “Cantare è la mia vita, ma anche insegnare mi appaga quasi alla stessa stregua. Sono dell’idea che se non sai cantare non puoi insegnare. Sono, certo, due cose diverse, ma le ritengo strettamente correlate”.

    Velia è laureata in lingue e ne parla quattro: inglese, francese, spagnolo e arabo. Ama Cosenza, ma guarda alla Spagna, in particolare Barcellona, come al Paese ideale in cui vivere. “Ci vado spessissimo a trascorrere anche lunghi periodi perché vado a studiare lirica (la canta già pure, ndr) da Maria Uriz, grande amica di Maria Callas”. Tra le sue tantissime esperienze lavorative può annoverare anche un “Sanremo Giovani”, nel 1993, con una canzone scritta di suo pugno, e musicata dal pianista Aldo Pietramala, dal titolo “Cosa vuol dire essere innamorati”. “Una bellissima esperienza, ma non mi presero. Arrivai seconda”.

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