Cosenza, volo fatale dal quarto piano per un cane

La commozione di Luca Tavernise del Nucleo Decoro Urbano

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    Una tenera e drammatica storia. A quattro zampe. Quando si dice che ai cani, manca solo la parola, non è solo un inflazionato modo di dire. I cani, infatti, hanno una sensibilità forte. La emanano con lo scodinzolio, con il loro modo di trasmettere affetto, quella spontaneità che hanno negli occhi. I cani, sanno trasmettere affetto ma, sanno anche dimostrare cos’è il dolore. Cos’è la “gabbia” della paura, così come è stretto il “guinzaglio” che, a volte, ne frena la spontaneità. Questa storia, raccontata dal responsabile del Nucleo Decoro Urbano, Luca Tavernise, seppur dal finale triste, è da libro Cuore.

    Questa volta una triste storia che ci ha segnato in modo sostanziale. Una chiamata di emergenza alla nostra Centrale Operativa ci allerta su di un cane ferito, un cane che versa sul marciapiede in condizioni agonizzanti. In arrivo sul posto, si fa preso a capire che il povero animale era precipitato dal palazzo in cui dimorava…

    I veterinari dell’ASP di Cosenza, anch’essi allertati dalla nostra Centrale, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso del cane proprio a seguito della caduta violenta avvenuta da una sostanziale altezza. Le indagini hanno portato ad un mero incidente domestico. I proprietari dell’animale si trovavano entrambi assenti da casa per via del loro lavoro, gli stessi lasciavano il cane in casa con il balcone aperto per dargli la possibilità di prendere aria e guardare all’esterno. Un cane malato con 18 anni di vita, crisi epilettiche e un carcinoma con varie metastasi… niente di più probabile che una crisi epilettica lo abbia colto… una volta sporto dalla ringhiera del balcone…

    Quanto sopra descritto risulta essere un racconto molto triste, un incidente che, purtroppo potrebbe ancora ricapitare a chiunque se non fosse però di sapere che, la padrona di questo povero cane, circa 4 anni fa, si lasciava cadere nel vuoto dallo stesso balcone…

    C’è da riflettere…

     

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