Un’uscita di Saracco ‘tradisce’ i Lupi

Pagata a caro prezzo l'ingenuità del portiere. Martedì al "Marulla" arriva il Pescara

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    Un’ingenuità. Un’unica ingenuità. Fatale. Per raccontare Brescia-Cosenza, bisogna partire dal 20’ della ripresa. E’ questo il minuto che ha deciso la sorte del Cosenza, caduto, immeritatamente, a Brescia, dopo aver imbrigliato, ipnotizzato e messo paura ai padroni di casa. Il gol di Torregrossa, favorito da un’uscita avventata e scomposta di Saracco, premia oltremodo il Brescia. Ma, nonostante lo score finale, il Cosenza lascia il rettangolo verde del Rigamonti con l’autostima alta e la convinzione di potersela giocare contro chiunque. L’errore di Saracco, ferma il buon cammino dei Lupi che, dopo il cin cin contro il Foggia, speravano di festeggiare nel migliore dei modi un altro buon risultato. Piero Braglia, nonostante le concomitanti assenze di D’Orazio, Baclet, Schetino, Di Piazza, Perez e Capela, non snatura il suo Cosenza e disegna una squadra ben organizzata in difesa, dinamica e muscolare a centrocampo e concentrata in attacco. Legittimo si ritrova a fare il “supplente” di D’Orazio. Palmiero, Bruccini e Garritano dettano tempi e ritmi, Mungo si piazza davanti alla difesa e svaria in lungo e in largo, con il compito di rifornire palloni per Maniero e Tutino. Il campo, allentato dalla pioggia battente, non aiuta il gioco delle due squadre. Il Cosenza va anche in gol. Ma, è fuorigioco. Il primo tempo, si chiude senza particolari sussulti. La ripresa, si riapre con gli stessi 22 in campo. Il campo pesante, influisce parecchio sulle gambe dei giocatori. Ma, anche l’attenta concentrazione “pesa” sulla testa dei Lupi. Braglia, prova a suonare la carica: fuori Palmiero, dentro Baez. Doccia anticipata anche per Legittimo, messo ko da un intervento al limite della regolarità e sostituito da Anastasio e per Bruccini, rilevato da Varone. I cambi, però, non strizzano l’occhio a Braglia. Al 20’, come detto, la svolta. Torregrossa, raccoglie un cross dalla fascia. Saracco, calcolando male i tempi dell’uscita, lascia la porta sguarnita. Brescia festeggia. Preso il gol, il Cosenza si riorganizza. Baez, sembra il più attivo. Dribbla, si smarca, costruisce e tira, peccato, però, che la mira non è delle migliori. Anastasio, condizionato dal campo e dalla frettolosità, sbaglia passaggi e appoggi facili. Stessa cosa, dicasi per Varone. Molto più tecnico e determinato nel difendere che convinto e cattivo nel costruire azioni pericolose. Dopo 6 lunghi minuti di recupero, l’arbitro Frontera spedisce tutti sotto la doccia. Il Brescia si ritrova in tasca tre punti pesanti. Che, però, non meritava. Il Cosenza, invece, si lecca le ferite e guarda al calendario. Questa sconfitta, bisogna metabolizzarla in fretta. Martedì è di nuovo campionato. Al “Marulla” arriva il Pescara. Servirà un Cosenza cattivo, convinto e determinato. Servirà il Cosenza vincente e convincente visto contro il Foggia. Servirà la vittoria.

    Carmine Calabrese

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