Cosenza si coccola i Lupi e Piero Braglia

Il 2-0 contro il Cittadella ha dato slancio alla truppa rossoblù. Sciaudone ed Embalo hanno cambiato il volto della squadra. La città ... sogna

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    Una prova esemplare. Di intelligenza tattica, di maturità caratteriale, di grinta agonistica, di fluidità stilistica, di perfezione tecnica, di appartenenza alla maglia. Di caparbietà e di passione. Il Cosenza, contro il Cittadella, ridimensionato molto sul piano del gioco e “seppellito” oltre che sotto due gol (potevano anche essere molti di più, ndc) anche sotto l’aspetto della lettura tattica della gara, ha, non solo vinto ma, soprattutto, convinto. Il Cosenza, con l’apporto determinante degli innesti di Sciaudone ed Embalo, ha scoperto di essere squadra. Ha scoperto, di potersi misurare con tutti. Ha capito di essere “tosto”. Come il suo allenatore. Il 2-0, infatti, non è solo frutto di un gioco corale, non è solo legato alla compattezza di un organico ma, è, anche, la vittoria di Piero Braglia, capace di disegnare un Cosenza “leggero” in attacco ma, ugualmente, micidiale. Braglia, lo ripetiamo, ormai, da tempo, è il vero leader di questa squadra. Il tecnico toscano, è tante personalità in una sola: grintoso, preparato, vincente, testardo, orgoglioso, spregiudicato, psicologo. E’, l’uomo giusto, per scrivere la nuova storia di questa squadra. La nuova “filosofia” pallonara di questa città. Questo tecnico, un Lupo, tra i Lupi, merita applausi a scena aperta, complimenti sine fine e la riconferma ad oltranza sulla panchina rossoblù. Questo Cosenza è forte, non solo in campo ma, anche, dietro le quinte. Eugenio Guarascio, Stefano Trinchera, Kevin Marulla, Antonio Fischetti, lo staff sanitario e tutti gli altri componenti del team, sono una squadra vincente. Ma, è anche la vittoria del popolo rossoblù che si è ripreso il “Marulla”, inondandolo di passione e di orgoglio, di speranza e fede. Rossoblù.

    La presenza di Sciaudone, alias DS16, ribattezzato “Sciaudaldo”, per via della sua esultanza alla CR7, ha dato, lo si è visto già nel secondo tempo di Verona, stabilità al centrocampo. Domenica, Sciaudone è stato determinante e devastante. Non solo, ha fatto diventare “faro” anche Palmiero, ha fatto giganteggiare Baez, ha trasformato Tutino in monumento, ha energizzato Bruccini. Ha, insomma, trasformato e caricato tutta la squadra, energizzandola. Se la partita, fosse finita con quattro o cinque gol, nessuno, davvero nessuno, proprio nessuno, avrebbe potuto dire nulla. Proprio, come ha fatto Venturato che, a fine gara, ha ammesso la superiorità tecnico-tattica del Cosenza, riconoscendo tutta la fragilità del suo Cittadella. I 24 punti, è vero, permettono al Cosenza di assestarsi su posizione di metà classifica e guardare le “pericolanti” agitarsi, sempre più, nelle sabbie mobili di una classifica che, per Crotone, Padova, Carpi e Livorno, continua ad essere deficitaria. Ma, è anche vero, e questo Braglia e la squadra, lo sanno bene che non ci si può permettere nessuna distrazione. Domenica, si va a Livorno. Contro i labronici, mancherà capitan Corsi. Il “giallo”, gli costerà la squalifica. Ma, Bittante, altro profilo di alto livello, prelevato dall’Empoli in questa finestra di mercato invernale, è pronto. Così, come Hristov, talentuoso difensore dello Slavia Sofia, ennesima “scommessa” di Stefano Trinchera. Ma, Piero Braglia, c’ha sempre abituati alle sue “invenzione” tattiche e, sicuramente, starà pensando a soluzioni alternative. Vincenti e convincenti. Come lui, come i Lupi, come gli Ultrà della Sud, come i supporters della “B”, come tutto il popolo rossoblù.

    Carmine Calabrese

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